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Immagine del redattoreRedazione Ekobonus

Gli Interventi: La sostituzione dell'IMPIANTO DI RISCALDAMENTO


Anche la sostituzione degli impianti di riscaldamento vetusti negli edifici condominiali può fare da intervento “trainante” per il superbonus 110%.

Agevolazioni anche per gli immobili unifamiliari prima casa, ma non per le caldaie a condensazione.




Sostituzione degli impianti più vecchi

Per quel che riguarda gli interventi sulle parti comuni degli edifici per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti, è prevista la possibilità di sostituirli con impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria:

• a condensazione, con efficienza almeno pari alla classe A di prodotto prevista dal regolamento delegato (UE) n. 811/2013 della Commissione del 18 febbraio 2013;

• a pompa di calore, ivi inclusi gli impianti ibridi o geotermici, anche abbinati all'installazione di impianti fotovoltaici e relativi sistemi di accumulo;

• con impianti di microcogenerazione.


La detrazione è calcolata su un ammontare complessivo delle spese non superiore a 30.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l'edificio.


Le caldaie a condensazione

Per l'agevolazione il nuovo generatore di calore a condensazione può essere ad aria o ad acqua. In tutti gli interventi, ove tecnicamente possibile, sono installate su tutti i corpi scaldanti valvole termostatiche a bassa inerzia termica, corredate dalla certificazione del fornitore, ovvero altro sistema di termoregolazione (di tipo modulante e agente sulla portata) con l’esclusione degli impianti di climatizzazione invernale progettati e realizzati per funzionare con temperature medie del fluido termovettore inferiore a 45 °C 5. L’efficienza energetica per il riscaldamento d’ambiente del generatore deve essere (ηs) ≥ 90%, il

rendimento termico utile riferito al potere calorifico inferiore a carico pari al 100% della potenza termica utile deve essere ≥ 93 + 2 log Pn.

Per tutti gli interventi, nel caso di impianto con potenza nominale del focolare ≥ 100 kW, oltre ai precedenti requisiti:

- deve essere adottato un bruciatore di tipo modulante;

- la regolazione climatica deve agire direttamente sul bruciatore;

- deve essere installata una pompa elettronica a giri variabili o sistemi assimilabili.

Necessaria la certificazione di messa a norma.


Le pompe di calore

Nel caso delle pompe di calore, l'ENEA ha precisato che le pompe di calore oggetto di installazione devono garantire un coefficiente di prestazione (COP/GUE) e, qualora l’apparecchio fornisca anche il servizio di climatizzazione estiva, un indice di efficienza energetica (EER) almeno pari ai pertinenti valori minimi, fissati nell’allegato I al D.M. 06/08/2009.

Qualora siano installate pompe di calore elettriche dotate di variatore di velocità (inverter), i pertinenti valori di cui all’allegato I sono ridotti del 5%.


Allegato I Prestazioni delle pompe di calore

1. Valori minimi del coefficiente di prestazione (COP) per pompe di calore elettriche


La prestazione deve essere misurata in conformità alla norma UNI EN 14511:2004. Al momento della prova la pompa di calore deve funzionare a pieno regime, nelle condizioni indicate nella tabella.


2. Valori minimi dell'indice di efficienza energetica (EER) per pompe di calore elettriche

Tipo di pompa di calore Ambiente esterno/interno


La prestazione deve essere misurata in conformità alla norma UNI EN 14511:2004. Al momento della prova la pompa di calore deve funzionare a pieno regime, nelle condizioni indicate nella tabella.


3. Valori minimi del coefficiente di prestazione (COP) per pompe di calore a gas


La prestazione deve essere misurata in conformità alle norme:

  • EN 12309-2:2000: per quanto riguarda le pompe di calore a gas ad assorbimento (valori di prova sul p.c.i.)

  • EN 14511:2004 per quanto riguarda le pompe di calore a gas a motore endotermico

Il sistema di distribuzione deve essere messo a punto ed equilibrato in relazione alle portate.

Nel caso di sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore dedicati alla produzione di acqua calda sanitaria, deve essere rispettata la condizione prevista dal punto 3, lettera c), dell’allegato 2 al D.Lgs. 28/2011 (COP>2,6).


I sistemi ibridi

Quanto ai sistemi ibridi, costituiti da pompa di calore integrata con caldaia a condensazione, assemblati in fabbrica ed espressamente concepiti dal fabbricante per funzionare in abbinamento tra loro, per l'agevolazione il rapporto tra la potenza termica utile nominale della pompa di calore e la potenza termica utile nominale della caldaia deve essere ≤ 0,5. Il coefficiente di prestazione (COP) della pompa di calore deve essere almeno pari ai valori minimi fissati nell’allegato I al D.M. 06/08/2009. La caldaia deve essere del tipo a condensazione e il suo rendimento termico utile, a carico pari al 100% della potenza termica utile nominale 4, deve essere ≥ 93 + 2 log Pn 5. Per valori superiori a 400 kW, nel calcolo del logaritmo si applica il limite massimo corrispondente a 400 kW. Ove tecnicamente compatibile, sono installate valvole termostatiche a bassa inerzia termica (o altro sistema di termoregolazione di tipo modulante agente sulla portata) su tutti i corpi scaldanti, corredate dalla certificazione del fornitore, con l’esclusione degli impianti di climatizzazione invernale progettati e realizzati con temperature medie del fluido termovettore inferiore a 45 °C6 . Il sistema di distribuzione è messo a punto ed equilibrato in relazione alle portate.


Gli impianti di microcogenerazione

Quanto infine agli impianti di microcogenerazione, sistemi che consentono la produzione combinata di elettricità e di calore, la configurazione più comune di un microcogeneratore consiste nell'abbinamento tra un motore a gas, la cui energia meccanica viene trasformata in energia elettrica, e un sistema di recupero del calore di scarto per la produzione di energia termica.

Per l'agevolazione l’intervento deve condurre a un risparmio di energia primaria (PES), come definito pari almeno al 20%. Tutta l’energia termica prodotta deve essere utilizzata per soddisfare la richiesta termica per la climatizzazione degli ambienti e la produzione di acqua calda sanitaria.


Gli edifici unifamiliari

Per quel che riguarda la possibilità di usufruire del superbonus per la sostituzione dell'impianto di riscaldamento in una villetta o comunque in un edificio unifamiliare, destinato a prima casa, non è ammessa la sostituzione del vecchio impianto con uno a condensazione. L'agevolazione maggiorata, quindi, può essere riconosciuta solo nel caso di impianti più evoluti. Inoltre, come detto, il superbonus è comunque escluso per le villete di vacanza o comunque per le abitazioni cielo-terra non destinate a prima casa.

Le spese ammissibili

Per quel che riguarda la lista delle spese, poi, la norma cita espressamente tra quelle ammissibili anche le spese relative a smontaggio e dismissione dell’impianto di climatizzazione esistente.

Facendo riferimento alle linee guida ENEA tra le spese specifiche per questo intervento sono comprese quelle di:

  • fornitura e posa in opera di tutte le apparecchiature termiche, meccaniche, elettriche ed elettroniche;

  • opere idrauliche e murarie necessarie per la sostituzione a regola d’arte dell’impianto termico esistente;

  • adeguamento della rete di distribuzione, dei sistemi di accumulo, dei sistemi di trattamento dell’acqua, dei dispositivi di controllo e regolazione nonché sui sistemi di emissione;

  • prestazioni professionali (produzione della documentazione tecnica necessaria, direzione dei lavori, etc.)

Anche in questo caso necessarie le asseverazioni tecniche.

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